Turismo

Palazzo Manriquez Omodei:

Vasto complesso ad U in prossimità del fiume Seveso, a cui si aggiunge una struttura tipo fabbrica, risalente al Quattrocento con modifiche del Cinquecento.

Racchiude un giardino interno a cui si accede tramite un porticato a cinque arcate; originariamente la proprietà comprendeva una vasta area verde con alberi da frutto, ma nel cosrso dei secoli l'area è stata ridotta notevolmente.

All'interno le pareti erano decorate da affreschi seicenteschi, ormai andati quasi tutti persi.

Attualmente il palazzo è in fase di ristrutturazione.

Situato in Viale Buffoni, l'acquedotto fu costruito all'inizio del Novecento.

La parte terminale in alto è decorata in stile Liberty; lo scopo della decorazione, oltre che estetico, era quello di permettere una migliore visibilità da più angolazioni e ad una certa distanza.

Villaggio Giardino di Milanino:

Milanino nacque dalla mente ingegnosa di Luigi Buffoli, il quale aveva già dato vita, nel 1886, all'Unione Cooperativa.

In seguito alla crisi economica legata alla carenza di cibo, in primo luogo di cereali, intorno alla metà del XIX secolo l'Associazione Generale degli operai aveva sperimentato una forma di cooperazione di consumo per limitare il prezzo dei prodotti finiti.

Ispirandosi a questa iniziativa, il ferroviere Luigi Buffoni tentò un esperimento tra gli impiegati civili; inizialmente si trattava di vendita di vestiario, successivamente presero piede nuovi prodotti in particolare quelli alimentari a cui seguirono esercizi commerciali ristorativi e di pasticceria, fino a che nel 1886 fu riconosciuta ufficialmente, con un proprio statuto, l'Unione Cooperativa che vide Buffoni come Presidente.

Egli compì diversi viaggi in Inghilterra, dove sorgevano diverse città giardino in particolare Hampstead e Letchworth, presso Londra.

Nel 1907 durante un viaggio in Gran Bretagna fu particolarmente colpito da Letchworth e prendendo spunto da quel luogo, modificando alcuni aspetti, per dare vita, grazie alla collaborazione di validi ingegneri, al sobborgo giardino, che non era una vera e propria 'garden city' poiché manteneva gli esercizi commerciali nonché le fabbriche all'esterno (nell'area urbana di Milano).

Vennero resi disponibili ben 2000 lotti edificabili che potevano essere venduti ai soci ma anche ad imprese edili purché seguissero diverse regole, in particolare dovevano essere costruiti villini o case di uno o due piani al massimo con giardini propri o comunque circondate da aree verdi.

Il villaggio che si estendeva per 130 km quadrati fu sviluppato tra Cusano e Cinisello e distava 10 km dal centro di Milano.

Una strada centrale attraversava l'abitato, il viale della cooperazione; ai lati, diverse strade trasversali portavano alle abitazioni.

La struttura planimetrica era armoniosa e le case potevano avere terrazze e verande ed altri accessori che migliorassero l'estetica degli edifici, destinati ad un ceto medio.

Nel 1915 il progetto era stato solo in parte realizzato, con 96 villini contro i 300 previsti.

Il parziale fallimento dell'esperimento era dovuto principalmente al costo elevato delle abitazioni, alla distanza dal capoluogo ed alla carenza di mezzi pubblici per raggiungerlo.